LA PSICOLOGIA DINAMICA

Intervista a Girolamo Lo Verso
(brani)

" ... La "Psicologia Dinamica" è una disciplina molto vasta; si potrebbe dire che è una sorta di psicologia generale a base clinico-analitica; molto generale però perché studia dai problemi della personalità e del Self a quelli delle motivazioni, alla storia psicoanalitca; costituisce, in qualche modo, la base teorica centrale per quanto riguarda la psicoterapia.

Al momento attuale le tematiche fortemente in evoluzione sono le tematiche del Self e quindi indirettamente della psicopatologia; non credo che esista una psicopatologia senza una teoria della normalità! Le tematiche della relazione, che stanno diventando in qualche modo sempre più le tematiche centrali, il concetto unificante. Non parlo solo della relazione terapeutica ma della relazione madre-bambino (o meglio del campo psichico familiare), relazione come dato costitutivo del mondo interno, della vita psichica.

A questa vanno aggiunte le tematiche terapeutiche a cui questo discorso si collega e cioè lo studio del set(ting) clinico, dei suoi obiettivi e metodi, l'integrazione dei trattamenti, la valutazione della psicoterapia ecc.

La psicologia dinamica sta riprendendo in maniera nuova anche tutta la tradizione di pensare lo psichismo umano in maniera non individualistica; una tradizione che ha avuto antecedenti in alcune cose di Freud e di Jung, in qualcosa per altri versi più relazionale di autori come Sullivan, come Fromm, come Guntrip; una grande tradizione per certi aspetti che oggi però sembra essere molto più chiara e precisa. Essa si centra oggi sulle esperienze di terapia familiare, gruppale, istituzionale sull'epistemologia della complessità, sulle ricerche empiriche, sulla relazione madre-bambino, sul paradigma dell'intersoggettività, sulla trasmissione transgenerazionale e tanspersonale dello psichico, sull'integrazione teorico-clinica di fatti psichici, corporei, relazionali ecc.

La nascita della vita psichica è una nascita plurale, data dalle identificazioni con il mondo che ti ha concepito, ma anche dalle intenzioni psichiche di questo mondo su di te. Questo sta permettendo di recuperare all'interno di un discorso intrapsichico e analitico tutta la dimensione della famiglia, del campo psichico familiare e anche di cominciare ad avere un collegamento più credibile, meno approssimativo, con la cultura. Cultura intesa come il grande substrato antropologico nel quale stiamo crescendo e ci stiamo sviluppando; in qualche modo la cultura che c'è in te, intesa come l'insieme dei valori, delle regole di bene e di male, dei miti che ogni famiglia trasmette ai suoi concepiti ma che sono largamente legati alla cultura. Quindi un superamento della concezione individualistico-intrapsichica della mente, del corpo, del self ecc., che consente un ampliamento non indifferente delle possibilità teoriche e terapeutiche ... "

 

 

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