LA SINDROME DEL GREGGE (o LA DIPENDENZA CULTURALE)
|
di Alfredo
Anania
L'illusione
della libertà è un fenomeno generale che riguarda
indiscriminatamente sia l'individuo che i gruppi. La psicoanalisi
pone l'accento sul fatto che l'essere umano è essenzialmente un
animale culturale; pertanto, anche quando egli pare staccarsi e
combattere il modello socio-culturale dominante in realtà si sta
conformando a un sottogruppo sotterraneo (gruppo attacco-fuga) o
si sta amalgamando ad un inconscio sentimento collettivo che è
sintomatico di una nuova trasformazione sociale allo stato nascente.
Il destino di ogni nuovo mondo sociale allo stato nascente
è influenzato da molti fattori che noi possiamo riassumere in
grandi categorie: forze a qualità statica e forze a qualità
dinamica.
L'estraniarsi dal gruppo e, con particolare riferimento al processo
di individuazione, sperimentare la benefica sensazione di
possedere autonomia di pensiero, sono accadimenti possibili ma a
scapito dell'altro rassicurante sensazione che deriva dal sentirsi
appartenenti ad un gruppo, di essere conformi al modo di pensare
generale e di sentirsi ben adattati ai modelli sociali dominanti.
La
tendenza a "scimmiottare" gli altri, l'istinto di
imitazione, che gli ecologisti considerano di primaria
importanza nel mondo animale, è anche molto sviluppato negli
esser umani. Quest'istinto non solo spinge ad emulare gli altri
ma, paradossalmente, anche a superarli e ad auto-affermarsi. Da
questa base originano alcuni sentimenti quali l'ambizione,
l'invidia e la gelosia, e, in ultima analisi, è a
tendenza a superare gli altri che porta alla ricerca di cose come
il successo, il prestigio, il potere, l'elevazione
sociale;
questi sentimenti spingono alcune persone ad acquisire un'indiscussa
posizione di superiorità nei confronti della massa che si muove,
come un un gregge, sulla base del semplice
istinto di imitazione.
Aveva
poi così torto Freud quando nella sua analisi del mondo
sociale vedeva le masse come soggiogate dalla figura del leader,
per un processo di comune identificazione che unifica e livella la
moltitudine? Che poi il capo sia inconsciamente un perfetto
interprete di un sotterraneo sentimento collettivo - e, pertanto,
che esso rappresenti come un'"espressione vivente" di
tale comune sentimento - piuttosto che un "trascinatore di
popolo" non sembra che
in pratica cambi molto.
Com'è
evidente, sin dalla nascita l'individuo riceve un'eredità culturale,
che gli assicura una formazione personale e gli dà alcuni imprinting
necessari a socializzare: il bambino per sviluppare in modo
adeguato la propria identità e il suo Self non ha altra scelta
che conformarsi alla società nella quale vive.
Il
principale difetto che può esssere imputato al gruppo, nella sua
dimensione di "luogo di eventi sociali", è che la
validazione dell'esperienza, all'interno del collettivo, si fonda
non tanto sull'esame di realtà o sulla verifica dell'esperienza
quanto sul processo di co-partecipazione: ha validità solo quello
che è comunemente creduto. Pertanto, nel gruppo, in
the group, il pensiero condiviso è il principale criterio di
validazione dell'esperienza.
Noi
abbiamo già scritto altrove che paradossalmente proprio Internet -
il mezzo di comunicazione che è tacciato d'essere il principale
strumento di controllo mondiale - in verità costituisce il
principale strumento di liberalizzazione, per il motivo che Internet
consente di superare le limitazioni spazio-temporali; esso è
così diffuso nel mondo da potere sfuggire a qualsiasi controllo
culturale di massa e, come ora progressivamente va emergendo, nel web
soprattutto saranno i contenuti ad avere sempre maggiore
importanza rispetto ai vari tipi di business.
La
sindrome del gregge prende molte persone sulla base della
diffusa passione per i vari prodotti di consumo, molti dei quali
sono totalmente inutili, ma, come nell'infanzia, ugualmente
suscitano invidia per l'oggetto da altri posseduto e, pertanto, la
gente è spinta a comprare senza raziocinio, in questo modo ogni
adulto appare come un "piccolo-grande bambino" verso cui
la reclame pubblicitaria si rivolge con lo stesso modo di parlare
con il quale si parla ai bambini . Tutto ciò potrà avere fine
solo quando the passion for thinks (la passione per le idee)
riuscirà a rimpiazzare the passion for things (la pasione
per le cose)!